
PSA
Il PSA è un'importante sostanza secreta dalla ghiandola prostatica nello sperma. L'aumento della sua concentrazione nel sangue può essere un marcatore del tumore alla prostata. Statisticamente, si è notato che un numero elevato di casi di tumore presentava valori di PSA superiori ai 4ng/ml. Valori al di sopra di questa soglia impongono accertamenti per verificare la presenza del tumore.
Sopra i 50 anni, il rischio è più elevato e pertanto l'esame del PSA andrebbe eseguito almeno una volta all'anno dopo aver raggiuno quell'età. Tuttavia, nonostante il rischio documentato legato all'avanzare degli anni, questo tipo di esame non rientra nella lista di sostanze che vengono sempre rilevate nelle analisi del sangue e richiede una specifica prescrizione da parte del medico generico. Una visita specialistica può individuare un'anomalia alla prostata mediante l'esplorazione digitale del retto. A quel punto sono necessari esami più approfonditi (ecografia addominale, seguita da biopsia) per determinare la natura e l'entità dell'anomalia. Rilevato il tumore alla prostata, si procede all'asportazione chirurgica dell'organo. L'intervento si chiama prostatectomia radicale. La possibile sequela è l'impotenza, che può essere prevenuta nelle forme precoci o trattata negli altri casi, ma la qualità della vita ritorna normale. Un metodo di cura alternativo prevede l'iniezione di sostanze radioattive nella ghiandola prostatica, in particolare di Iodio 125 (brachiterapia prostatica) o la radioterapia esterna.
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